Mappa

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Mappa degli interventi

Ristrutturazione della scuola materna Aquilone

L’intervento

Il progetto di ristrutturazione dell’attuale nido d’infanzia Aquilone nasce dalla forte volontà dell’Amministrazione Comunale di ridare vita ad un edificio che si presenta ad oggi obsoleto e non al passo con i tempi ed i nuovi percorsi didattici, ma tuttavia di fondamentale importanza per tutti i cittadini.

In questa ottica il progetto ha l’intento primario di creare una struttura flessibile ed accogliente, con luoghi di formazione e crescita, in cui la didattica procede di pari passo con l’architettura, con il rispetto per l’ambiente e con l’educazione al bello.
All’interno della struttura possono svolgersi molteplici funzioni e sono presenti spazi dedicati all’ascolto, alla lettura, alla scoperta ed all’importanza del convivere, tutti aspetti affrontanti anche nel libro “La pedagogia della Lumaca – per una scuola lenta e non violenta”, in cui si rimarca il significato di scuola come insieme di gioco, studio e lavoro manuale.

Le aule spaziose, correttamente dimensionate ed in stretto rapporto con l’esterno sono parte integrante del progetto.

Il Progetto

Il nuovo edificio si caratterizza per la presenza di un corpo centrale che ha uno sviluppo longitudinale lungo l’asse nord-sud, al quale si accostano strutture più basse sui lati est ed ovest. Il corpo centrale è l’area “multifunzione”, in cui troviamo la zona accoglienza e l’ingresso alle aule, che sono invece localizzate nei volumi più piccoli.

Uno degli obiettivi principali da un punto di vista architettonico è il fatto di creare delle zone in tutto e per tutto a misura dei bambini, principali fruitori dell’edificio. Da qui e dalle riflessioni di Gianfranco Zavalloni pubblicate ne “La pedagogia della Lumaca”, con la scelta di creare aule che avranno altezze contenute per trasmettere  protezione e accoglienza.

L’edificio è realizzato in legno (escluso le fondazioni), mediante la tecnologia xlam, che prevede pareti in legno massello, stessa cosa per i solai.

Tutto l’involucro esterno sarà ancorato su una struttura con pilastri e muri in C.A. che andranno a configurare nel complesso un edificio sopraelevato con un volume a piano terra che avrà come unico scopo quello di essere un volano idraulico in caso di pericolo idraulico. La scelta progettuale è giustificata dalla volontà di difendere localmente l’edificio scolastico e creare quindi una protezione dall’eventuale esondazione con formazione del battente idraulico di 1,00 m.  Il piano di calpestio  dell’asilo com tutta la parte esterna del giardino sul lato ovest (lato ingresso) è a quota 1,50 ml.
La parte di giardino ad est rimarrà al livello attuale,  e sarà collegata con la parte ovest attraverso rampe morbide e completamente permeabili. Il progetto prevede anche una zona da destinarsi ad orto biologico (lato sud), elemento già entrato a far parte del nuovo sistema educativo, il cui significato è riassunto nella frase: “Coltivare un orto a scuola significa imparare a “rallentare”. Seminare e coltivare frutta e ortaggi sono attività che mettono a frutto le abilità manuali, le conoscenze scientifiche, lo sviluppo del pensiero logico interdipendente.
Poiché sul confine est troviamo un’area oggetto di un altro intervento destinata a parco, si prevede una recinzione con un’apertura, in modo da poter tenere un collegamento le due aree adiacenti fra loro.

Tutta la documentazione relativa al Progetto la trovate al seguente link

Area verde – scuola materna Aquilone

Descrizione dell’area d’intervento

L’area oggetto dell’intervento, di 6.689 mq, posizionata nella porzione ovest dell’abitato centrale di Bottegone, limitrofa ad un’area di futuro sviluppo dei parchi e ad esistenti strutture sociali, sanitarie e scolastiche, è caratterizzato da due campi aperti tra loro ben distinti. Uno, verso Via Don Siro Butelli, è scandito da coltivazioni a vivaio attraversate da un percorso con accesso dalla strada e ad essa perpendicolare che conduce all’esistente recinzione che lo separa dall’altra area, verso la scuola e la ASL 3. Un sistema perimetrale di fossi garantisce il drenaggio delle acque. L’altro, con accesso dalla Via Fiorentina, è di fatto un ampio spazio a prato naturale in ottime condizioni ad una quota leggermente superiore rispetto al vivaio, e delimitato a Sud dalla ASL 3 e dal Centro Socio-Educativo de L’Aquilone, a Ovest da un campo di basket e dalla Scuola e ad Est da un basso muro che lo separa dalle residenze che su di esso si affacciano, mentre a Nord è delimitato da una recinzione a rete che continua sul tutto il lato Ovest. Allo stato attuale il reticolo di drenaggio delle acque superficiali è costituito da alcune affossature campestri, in funzione alla gestione del vivaio, e da una tubazione parallela alla recinzione sul lato ovest, che hanno tutte recapito in una tubazione in cls d. 500 mm posta nel margine sud-est dell’area adibita a vivaio. Elemento di rilievo è costituito dalle diverse alberature di pregio che lo caratterizzano sia all’interno che sul lato verso la scuola, mentre gli spazi adiacenti il Centro Socio-Educativo de L’Aquilone e il campo di basket versano in uno stato di degrado molto avanzato con evidenti fenomeni di vandalismo. Verso la ASL si trova un pergolato con pavimentazione e un bel Glicine e a fronte due alberi in ottimo stato che definiscono lo spazio come elementi di qualità. Complessivamente tutta l’area offre una sensazione di spazio per il gioco e il relax. La morfologia è pianeggiante con lievi pendenze.

Il Progetto

L’ Intervento “Verde pubblico area Aquilone” si traduce in un disegno unitario capace di connettere le diverse funzioni e di costruire un’immagine il più possibile omogenea. Un “polo ricreativo”, ovvero un parco-giardino pubblico con aree attrezzate come luoghi di aggregazione e/o produzione di beni e servizi, campi gioco per bambini, aree per lo sport, il relax e percorsi, ecc. Le due zone che compongono l’area sono trattate diversamente in relazione alle nuove funzioni che sono chiamate a svolgere. Una, verso Via Don Siro Butelli, ad oggi caratterizzata da coltivazioni a vivaio, che saranno sostituite da un tappetto di Hypericum calycinum, viene rimodellata per ottemperare a funzioni di compensazione idraulica e di creazione di un terrapieno per il nuovo percorso ciclo-pedonale proveniente da Via Butelli di c.a. 90 ml (sino alla scuola), nell’altra, verso Via Fiorentina, viene mantenuto l’ampio spazio a prato naturale e dotato, in relazione alla scuola materna-asilo, di spazi per il gioco dei bambini da 0 a 6 anni con pavimentazioni anti-trauma (due aree a semicerchio di 68,50 mq l’una). In quest’area continua il nuovo percorso ciclo-pedonale che a fronte dell’ingresso alla scuola si allarga in una piazzetta di 79,00 mq, conduce ai giochi ed agli orti didattici per 45,00 ml c.a e continua sino alla pavimentazione della sede della USL e del Centro Socio-Educativo de L’Aquilone verso l’ingresso da Via Fiorentina. Sia i giochi per bambini, che gli orti didattici, che la pavimentazione del percorso e della piazzetta sono a norma per portatori di handicap . Per gli spazi adiacenti il Centro Socio-Educativo de L’Aquilone e il Campo di Mini Basket-Pallavolo sono previste, rispettivamente, nuove pavimentazioni in cemento architettonico per 170 mq. che si raccordano a quelle esistenti della pertinenza della USL e nuove pavimentazioni per l’attività sportiva per 357 mq c.a., nonché nuove strutture per il basket e la pallavolo. Come già menzionato l’ampio spazio a prato naturale viene mantenuto, così come il pergolato (da consolidare) e il Glicine e i due limitrofi alberi, nonché le altre alberature e siepi esistenti: elementi che definiscono qualitativamente e visivamente lo spazio. Unici interventi di nuovo impianto sono quattro alberi di Acero campestre nell’area giochi ed orti didattici per garantire ombra durante la stagione calda e colori gialli in autunno ed una copertura con piante tappezzanti di Hypericum calycinum dell’area a compensazione idraulica attraversata dal percorso ciclo-pedonale: questo tappezzante non richiede manutenzione e sopporta tagli, nonché freddo e caldo, ma a primavera ci dà una abbondante fioritura gialla. Saranno mantenuti quattro grandi Tigli che ricadono nelle pertinenze della Scuola, ma costituiscono elemento di valore visuale ed ecologico anche per l’area oggetto dell’intervento.

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Nuova piazza – Via Attilio D’Angela

Descrizione dell’area d’intervento

L’area oggetto dell’intervento, di 4.800 mq. è composta eminentemente da due slarghi, quello più grande dove ha sede il mercato bisettimanale, adiacente alla esistente area a verde alberato, e quello più piccolo, verso la Via di Saliceto, entrambi attestati su Via Attilio D’Angela. Elemento caratterizzante questi due spazi sono gli ampi marciapiedi di larghezza media 4,00-4,50 m., tutti di proprietà privata ed uso pubblico, frammentati da numerosi passaggi e/o passi carrai ed utilizzati dai residenti-proprietari come luogo di sosta delle loro auto a fronte delle rispettive abitazioni. Lo spazio pubblico di fatto è un ampio vuoto a disposizione del mercato, per il posizionamento dei cassonetti per i rifiuti e la collocazione di pochi pali di illuminazione (4 in tutto) e poco più. Elemento di rilievo è costituito dallo spazio a verde pubblico alberato, la cosiddetta Pinetina del Bottegone, che mitiga l’assenza di identità di tutta l’area. In realtà le alberature sono quasi tutte caducifoglie (Tigli, Farnie piramidali, Querce rosse, Liquidambar, ecc.). Altri tre alberi di Liquidambar sono allineati a lato del secondo piccolo spazio. Il viale D’Angela nel tratto verso Via Fernando Santi è anch’esso uno spazio indifferenziato con edifici residenziali e qualche sporto commerciale, frammentati da numerosi passaggi e/o passi carrai, con pochi pali di illuminazione pubblica. Le pavimentazioni sono in asfalto con cordoli in CLS a raso che dividono la sede stradale dai marciapiedi di proprietà privata ed uso pubblico. Gli arredi si limitano a quelli posizionati dai privati sui marciapiedi-aree private di uso pubblico, con fioriere, catene, colonnine in metallo, dissuasori, sedute, gazebo, ecc.

Il Progetto

L’ intervento per la Piazza su Via Attilio d’Angela si traduce in un disegno unitario capace di connettere le diverse funzioni e di costruire un’immagine omogenea per il cuore di questa parte del quartiere densamente abitata. Un sistema di accessi e percorsi che riesca ad aggregare i diversi spazi pubblici che danno forma e significato a questo “vuoto” comunque già caratterizzato da edifici pubblici e servizi. Si prevede, da una parte, di ridurre lo spazio dedicato alla circolazione carrabile e al contempo di aumentare lo spazio dedicato alla circolazione pedonale e ciclabile, dall’altra, di qualificare e pedonalizzare i due spazi aperti. La percorribilità carrabile, ciclabile e pedonale attraversa longitudinalmente tutta l’area e organizza diversi usi dello spazio pubblico come strutture di ancoraggio, come moli che si diramano dall’asse principale. Il sistema di attraversamento connette Via di Salceto alla Pineta del Bottegone e si riconnette ai percorsi ivi esistenti sino alla Via Fiorentina, mentre continua lungo il vialone di Via D’Angela a lato dei parcheggi riorganizzati e di un nuovo filare alberato per riconnettersi a Via F. Santi con la Rete dei percorsi pedonali e ciclabili previsti dal Piano Città e dal Regolamento Urbanistico. Le “strutture di ancoraggio” del percorso, intese come luoghi di sosta e di aggregazione, sono costituite da:

  • il grande slargo, sede del mercato settimanale, che si trasforma in una Piazza alberata pedonale ad uso polivalente che integra e riorganizza le relazioni ed i livelli di ingresso alle principali strutture a carattere sociale, alla cosiddetta Pineta del Bottegone, al cinema all’aperto, ecc.; rimane con la sua connotazione di vuoto, ma, come nella migliore tradizione della piazza italiana, incorniciata su tre lati da un ampio spazio pavimentato con sedute e arredi e da un filare alberato che, insieme, costituiscono una fascia riservata alla socialità, sosta, attività commerciali, ludiche, ecc. Al centro la Piazza si presenta come un tappeto color ghiaia-terra, un grande spazio libero polivalente per manifestazioni ed attività temporanee di interesse pubblico come spettacoli, manifestazioni ludiche, mercati ed attività culturali e sociali in genere;
  • lo slargo più piccolo verso Via di Salceto, si connota come una Piazzetta Pocket Park ovvero, seguendo la filosofia di diverse esperienze oramai consolidate in Europa per rivitalizzare vuoti urbani di piccole dimensioni, pensato come luogo di sosta e di ristoro, luogo d’incontro per gente di tutte le età per avere uno spazio intimo e collettivo al contempo, una sorta di stanza a cielo aperto dove si può chiacchierare, bere un drink, leggere,ecc.

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Riqualificazione ex centro socio-educativo l'Aquilone

Descrizione dell’area d’intervento

Il comparto dell’intervento 10 è posizionato lungo il lato nord di Via Fiorentina ed è costituito da un edificio a due piani e da una piccola area a verde antistante il prospetto frontale.

Nella zona retrostante posta a nord-est, è presente un’area gioco in asfalto utilizzata dai precedenti fruitori del centro sociale per la pratica di attività sportive e ancora recintata; tale zona è però esclusa dalla progettazione dell’Intervento 10, poiché inserita nella progettazione delle aree a verde urbano (Intervento 3), e nello specifico all’interno dell’Intervento 3.1.

La Superficie totale dell’area di intervento è stimata in 680 mq e per l’edificio (n. 2 piani) in 370 mq.

L’edificio, costruito con tutta probabilità tra la fine dell’ottocento ed i primi del novecento, ha ospitato fino a circa due anni fa, il centro sociale l’Aquilone e la sede della Misericordia di Bottegone ed è oggi in stato di abbandono.

Costituito da due piani fuori terra e disimpegnato da due vani scala in prossimità dei due lati corti, non presenta particolari caratteristiche di pregio architettonico.

Il tetto, sia inteso come manto che come struttura portante, è l’elemento che presenta maggiori criticità ed ha determinato, nel tempo, numerose infiltrazioni d’acqua che si sono diffuse fino al piano terra.

Gli infissi risultano irrimediabilmente compromessi, anche per effetto di azioni di vandalismo, così come i sanitari all’interno dei bagni.

Gli impianti, sia pure probabilmente in grado di funzionare (attualmente sono staccate le forniture), necessitano di adeguamento.

Il Progetto

In un’ottica complessiva di riqualificazione e rigenerazione urbana, con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi socio – educativi e alla promozione delle attività didattiche, senza ulteriore consumo di suolo ed in coordinamento con gli altri interventi del Bando, sono stati individuati tre obbiettivi principali :

-La realizzazione di uno spazio di incontro famiglie-corpo docenti, cosi come previsto dal decreto del Presidente della Giunta Regionale 30 luglio 2013, n. 41/R in materia di servizi educativi per la prima infanzia, in relazione al limitrofo Nido di Infanzia ‘Aquilone’ oggetto di ristrutturazione e trasformazione in una nuova Scuola Materna ‘Progetto Educativo 0-6’ (Intervento 8);

-La realizzazione di luogo, che potremmo definire “laboratorio giovani” destinato a divenire un canale formativo privilegiato, per alcune attività scolastiche, da utilizzarsi sia al mattino che nel pomeriggio, con spazi per l’apprendimento e la multimedialità, uno di questi polifunzionale ed in grado di poter ospitare 50 persone per incontri, laboratori, seminari, etc.

-L’individuazione di locali destinati, al pomeriggio ed alla sera, alle associazioni locali, in modo da creare una sorta di “casa delle associazioni”, luogo dove sviluppare attività con un forte potenziale aggregante, anche in considerazione della significativa componente di giovani immigrati presente sul territorio.

Progetto architettonico e destinazioni d’uso

Il progetto, in conformità agli obbiettivi indicati, parte dall’individuazione delle destinazioni e dalla distribuzione delle stesse in funzione dei tre principali obbiettivi indicati, ovvero la realizzazione di una “casa-famiglie”, di un “laboratorio giovani” e di una “casa delle associazioni”.

Nella distribuzione delle destinazioni d’uso si è necessariamente tenuto conto dei vincoli derivanti dal mantenimento di gran parte delle strutture murarie, in quanto portanti, e della posizione dei vani scala, il cui spostamento, oltre a avere un costo rilevante, avrebbe contrastato con i principi base degli interventi di riqualificazione / restauro.

E’ stato inoltre tenuto conto anche della necessità di creare accessi anche su quello che oggi è il retro dell’edificio, in modo da consentire il legame con gli attigui spazi a verde e la scuola, anch’essi oggetto di riqualificazione all’interno del Bando.

In virtù della vicinanza con la scuola, il lato sinistro del piano terra dell’edificio (in giallo nella planimetria) è stato individuato come più adatto per la realizzazione della “casa-famiglie”.

Qui, con accesso sia dal retro – considerato in principale e dotato di spazio reception – che dalla via Fiorentina, si articolano le funzioni previste dalla normativa vigente; abbiamo infatti un’ampia area polifunzionale per il gioco dei bambini, uno spazio per gli adulti ed i servizi igienici, separati adulti / bambini, questi ultimi con area per il cambio.

Sul lato destro dell’edificio, in questo caso sia al piano terra che al piano primo (in rosso nella planimetria), si sviluppano i locali del “laboratorio giovani”.

Anche qui si può accede sia dal retro che dalla via Fiorentina, e sono presenti laboratori (per lettura, informatica, etc.), uffici, spazi pluriuso e naturalmente servizi igienici, quest’ultimi in dotazione superiore al minimo richiesto, in virtù di un utilizzo misto adulti / ragazzi, con particolare riferimento allo spazio polivalente al piano terra, che potrebbe essere utilizzato anche per attività motoria.

Al piano primo il progetto prevede un ampio salone, al quale l’altezza e la copertura in legno garantiscono particolare qualità estetica, da destinarsi ad assemblee ed attività varie ad esempio teatrali o musicali.

Sempre al piano primo (in verde nella planimetria), in corrispondenza dei locali dello “spazio-famiglie”, sono previsti dei locali da destinarsi alla “casa delle associazioni”.

A questi si è dato la possibilità di accedere da entrambi i vani scala, anche se l’idea è quella di darvi accesso solo dal “Laboratorio giovani”, visto l’utilizzo prevalentemente serale che questi avranno.

In virtù di quanto sopra descritto, l’edificio può essere interamente percorribile, ma può anche essere utilizzabile in tempi e orari separati; l’utilizzo ottimale dovrebbe essere quello legato agli orari dei fruitori, ovvero la mattina per lo “spazio-famiglie” e la sera per il “Laboratorio giovani” e le associazioni.

Il progetto prevede l’adeguamento alle normative vigenti; in particolar modo la presenza del nuovo ascensore e la realizzazione degli appositi bagni rende l’edificio interamente accessibile ai sensi della Legge 13.1989.

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Intervento sulla maglia stradale con mobilità dolce

Descrizione dell’area d’intervento

Allo stato attuale, dal punto di vista infrastrutturale, la frazione di Bottegone presenta criticità legate al traffico e alla mobilità, dovute alla presenza di un’arteria viaria, la Via Fiorentina, che attraversa tutto l’abitato, oltre a problematiche idrauliche che comportano rischi di allagamento in varie zone.

La Via Fiorentina rappresenta, ad oggi, il collegamento principale tra Poggio a Caiano, Quarrata (a a Sud-Est) e la città di Pistoia; viene inoltre utilizzata dai mezzi pesanti in arrivo/partenza dai vivai ed attività produttive della zona per raggiungere il casello autostradale di Pistoia. Per questo motivo è caratterizzata da flussi di traffico sostenuti costituiti da veicoli in attraversamento e residenti che la utilizzano per spostamenti interni all’abitato.

Tale viabilità presenta, in molti tratti, larghezze della sede stradale inadeguate, assenza di banchine laterali, assenza di marciapiedi ed attraversamenti pedonali, sosta non regolamentata.

Sono presenti, inoltre, numerosi fabbricati prospicienti la sede stradale, che non presentano adeguate fasce di rispetto; questo comporta problemi di sicurezza sia per gli utenti della strada, soprattutto in prossimità delle intersezioni, sia per i pedoni, che non trovano percorsi protetti. Tali fabbricati rappresentano, oltretutto, dei vincoli fisici per gli interventi che sarebbero necessari per adeguare la sede stradale alle normative vigenti.

Attualmente le zone residenziali e produttive poste ad Est e ad Ovest della Via Fiorentina si connettono a questa arteria per mezzo di una serie di strade laterali poste quasi in parallelo fra loro (via di Malallevo, via Colombo, via Vespucci, via di Salceto, via Magellano e via Bassa di San Sebastiano – ad est -, via Cason dei Capecchi, via Piccioni, via Carobbi, via di Sant’Angiolo, via Magellano, via Pigafetta e via del Pozzo di San Sebastiano – ad ovest) alcune delle quali a senso unico di marcia. Tali strade sono classificabili come “Strade di categoria F urbana (locale urbana)” ai sensi del Nuovo Codice della Strada; sono caratterizzate da larghezze della sede stradale inadeguate, assenza di banchine laterali e, nella maggior parte dei casi, da assenza di marciapiedi, oltre che dalla presenza di numerosi accessi alle proprietà private e sosta non regolamentata.

I due quadranti della frazione sono attraversati longitudinalmente da due viabilità locali: l’asse via Butelli – via di Vittorio – via Santi – via Magni – ad est – e l’asse di via Doria – ad ovest.

Queste viabilità vengono utilizzate perlopiù dai residenti, ma nelle zone a vocazione produttivo/vivaistica sono attraversate anche dai mezzi pesanti che vogliono raggiungere la Via Fiorentina.

 

Il Progetto

La frazione di Bottegone presenta varie problematiche nell’ambito della mobilità dovute ad una rete viaria non adeguata all’entità ed alla tipologia dei flussi di traffico che la interessano. Questo comporta aspetti negativi legati alla sicurezza stradale, soprattutto per le utenze deboli della strada (pedoni e ciclisti), inquinamento ambientale ed acustico.

Il progetto  mira a superare questi aspetti negativi, tenendo conto dei vari vincoli imposti dall’edificato esistente e dalle problematiche idrauliche, prevedendo di gerarchizzare la maglia viaria esistente e individuando:

1. una maglia portante, adibita ad assolvere le funzioni di attraversamento sovracomunale e a reggere carichi di traffico elevati;

2. una maglia di supporto, per il collegamento tra il centro e la viabilità portante;

3. una maglia di interesse locale, rete locale urbana destinata a soddisfare le esigenze della mobilità lenta tra quartieri e della sosta veicolare e la riqualificazione urbana.

L’intervento è suddiviso in tre Lotti Funzionali comprendenti le viabilità di seguito elencate:

Lotto 1: Via Fiorentina

Lotto 2: Via Colombo, Via Magellano, Via Verrazzano

Lotto 3: Via Butelli, Via Di Vittorio, Via Santi

    1. All’interno dell’intervento “Mobilità: maglia di supporto e maglia locale: mobilità dolce” si sviluppano gli interventi funzionali al punto 3, individuando l’abitato di Bottegone quale area a privilegio ciclo pedonale. La zona a traffico moderato viene costruita su un principio di gerarchia che permette il passaggio dalla separazione all’integrazione e convivenza “pacifica” delle diverse componenti di traffico. Nell’abitato di Bottegone l’organizzazione della zona a traffico moderato prevede molteplici interventi inerenti i differenti aspetti che riguardano la mobilità, dal traffico pesante a quello veicolare leggero, al Tpl, al ciclopedonale. Il problema della gestione della velocità viene affrontato nelle Linee guida per la redazione dei piani di sicurezza urbana: “in generale, uno dei fattori che maggiormente influenza la sicurezza stradale è la velocità dei veicoli. Essa influenza non solo la gravità delle conseguenze degli incidenti, ma anche il numero di sinistri che si verificano. Da qui l’importanza delle sottoclassi di intervento, in ambito infrastrutturale, tendenti ad attuare un controllo delle velocità, che riconduca queste ultime ai livelli consentiti sia dal punto di vista delle regole di circolazione che delle caratteristiche dell’infrastruttura stradale e delle sue funzioni. Gli interventi di mitigazione delle velocità, appartenenti a tale sottoclasse di intervento, attuati per indurre gli utenti a procedere a velocità ridotte e con un maggior grado di attenzione, agiscono sia fisicamente (cambiando le caratteristiche geometriche della strada) che psicologicamente (cambiando la percezione dell’ambiente stradale)”

Studi confermano l’effettiva riduzione dei sinistri a seguito dell’inserimento di elementi di moderazione del traffico (come chicane, restringimenti della carreggiata, attraversamenti pedonali rialzati, porte d’accesso, deflessioni verticali, ecc.) e, di conseguenza, sottolineano la necessità di intervenire in fase di progettazione per moderare le velocità.

Risulta quindi necessario progettare un’efficace zona di transizione con lo scopo di indurre il conducente ad una guida più lenta e attenta e ad una velocità coerente con l’ambiente attraversato in modo da contenere il fenomeno dell’incidentalità stradale.

La riorganizzazione della zona a traffico moderato interviene sia a regolamentare il traffico mettendo in sicurezza i cittadini sia a riqualificare gli spazi urbani attraverso i seguenti interventi:

  • trattamento delle intersezioni lungo la via Fiorentina e degli attraversamenti trasversali necessari per la ricucitura dei due comparti tagliati dall’asse. Viene previsto l’inserimento sulla via Fiorentina di elementi di moderazione del traffico – piazze traversanti ed attraversamenti rialzati, con illuminazione a LED, isole spartitraffico e salvapedoni – , e viene riqualificato l’intero tratto della stessa (a partire da via del Malallevo a via dei Bonechi, procedendo in direzione sud), in particolare realizzando camminamenti laterali protetti, inserendo elementi di decoro e di arredo urbano aree di sosta laterali, punti di smaltimento delle acque meteoriche;
  • individuazione aree a privilegio ciclo-pedonale (zone 30km/h) con percorsi ciclo-pedonali protetti e di qualità lungo l’intero asse via Butelli – via di Vittorio – via Santi, in raccordo con la ciclabile esistente in via Magni;
  • realizzazioni di isole spartitraffico e salvapedoni in corrispondenza dell’ingresso dell’istituto scolastico M.L.King in via Santi;
  • individuazione aree a privilegio ciclo-pedonale (zone 30km/h) con percorsi pedonali protetti e di qualità in via Colombo, via Verrazzano (comparto est) e in via Magellano (comparto ovest);
  •  inserimento in via Fiorentina di una fermata centrale al quartiere dotata di palina intelligente, in grado di visualizzare in tempo reale i transiti dei mezzi di trasporto pubblico locale.

DOCUMENTAZIONE PROGETTUALE

Planimetria di progetto  (LOTTO 1,2,3)

Nuova piazza – Via di Sant’Angelo/Via A. Doria

Descrizione dell’area d’intervento

L’area oggetto dell’intervento, di 4.100 mq., situata vicino alla Chiesa di San Michele Arcangelo, in angolo tra via di Sant’Angelo e via Andrea Doria, è composta eminentemente da uno spazio residuale agricolo abbandonato caratterizzato da vegetazione infestante e alcune alberature probabilmente residuali di coltivazioni vivaistiche (Allori, Magnolie e Lecci) o spontanee come il grande Pioppo a fronte di Via Sant’Angelo. Elemento caratterizzante questo spazio è la vicina Chiesa di San Michele Arcangelo il cui spazio di pertinenza a fronte (parcheggio e piccolo giardino) è però di fatto separato da un dislivello e da un muretto dall’area di intervento. Lungo il bordo a Nord, oltre agli edifici storici ed ai muri di confine del complesso della Chiesa e ad un fosso di smaltimento delle acque meteoriche, abbiamo una recinzione a rete che “nasconde” edifici precari probabilmente usati per le feste della Parrocchia. Ad Est abbiamo a confine un muro che delimita una proprietà privata, a Sud la Via A. Doria è frammentata al confine con la nostra area da cassonetti rifiuti e marciapiedi in abbandono, mentre a Ovest su Via Sant’Angiolo abbiamo uno spazio asfaltato ad oggi usato come sosta auto e caratterizzato da una cabina Toscana Energia di notevoli dimensioni, nonché un palo in cemento per linee telefoniche.

Il Progetto

Per questo progetto si prevede di portare il parcheggio con una parte di testa a pettine e un’altra con gli stalli sempre a pettine lungo Via Andrea Doria e allargando lo spazio verde e i luoghi di sosta, o “agorà rurali”, su tutta la superficie disponibile. Questa soluzione permette di avere 34 posti auto e di creare un fronte unitario di ingresso da Via Andrea Doria ampliando l’area a verde e i luoghi di sosta-agorà verso l’area di pertinenza della Chiesa. In sostanza si allarga lo spazio di pertinenza della Chiesa e lo si integra maggiormente con la Piazza Verde.

Le piccole “agorà” si differenziano in tre spazi rettangolari-quadrati interconnessi (335 mq. complessivi) con la fascia pedonale-pavimentata lungo Via Andrea Doria; la parte più prossima ai parcheggi e al percorso in tavolato di legno è attrezzata con sedute e un albero a fare ombra, mentre quella più interna e più pianeggiante è attrezzata con pergolati con rampicanti e tralci di Vite e sedute-tavoli. Le aree sono contornate da boschetti di alberi da frutta e da prati. La parte ad est è conchiusa da un piccolo boschetto di Aceri campestri e Sorbi e lo spazio a prato è arredato da un percorso-vita per le attività all’aria aperta. Lungo il confine dell’area a Est e a Nord-Ovest, sono realizzati due varchi per l’accesso dei mezzi per la manutenzione dell’area. Tale scelta è stata adottata per rendere integralmente pedonale tutta la porzione di piazza pavimentata con il tavolato di legno. Le Pavimentazioni sono tutte drenanti e i materiali prescelti sono: per i parcheggi le liste in clscon ghiaia e sottofondo di almeno 40 cm. di drenaggio e per evitare avvallamenti, le doghe in legno per la “fascia-bordo” e il raccordo con l’area della Chiesa e la pietra ad “opus incertum” non cementata per gli spazi delle “agorà”, mentre con lo stabilizzato drenante si definiscono le superfici per gli attrezzi del percorso-vita e il percorso stesso. Gli Arredi prescelti riguardano i pergolati in legno, le sedute-tavoli in legno, i portabiciclette, i cestini e il percorso-vita con strutture in legno-metallo e pedane in legno.Quest’ultimo si sviluppa per 76,00 m. sul percorso in stabilizzato e per 60,00 m. sul percorso in tavolato a formare un anello lungo il quale si collocano tre aree contenenti gli attrezzi con 9 diverse stazioni-esercizi e relativa cartellonistica esplicativa degli esercizi ginnici.

Tutta la documentazione relativa al Progetto la trovate al seguente link

Area verde – Istituto comprensivo Martin Luther King/via D'Aragona

Descrizione dell’area d’intervento

L’area oggetto dell’intervento, di 12.772 mq, si trova in posizione più decentrata rispetto all’area Aquilone ed è all’interno di una zona residenziale, il PEEP di Bottegone, limitrofo ad un’area di futuro sviluppo dei parchi e ad esistenti strutture sociali e scolastiche, nonché attraversato da una previsione di nuovo percorso ciclo-pedonale che lo collega ai comparti urbani adiacenti, è caratterizzato da un sistema idraulico-agrario con un fosso principale e sistemi di scoline e da coltivazioni a vivaio e/o agricole.Verso Nord al confine con le residenze sono sorti degli orti spontanei. Di fatto tutta l’area non è molto accessibile, anche a causa dei numerosi appezzamenti coltivati a vivaio e delle barriere a lato dell’edificato. A parte qualche fascia alberata-arbustiva lungo i fronti residenziali e negli orti spontanei, non c’è vegetazione di particolare interesse, salvo alcuni appezzamenti di vivaio con alberature già sviluppate. Elemento fortemente caratterizzante è dato dal sistema di fossi e scoline legato alla coltivazione vivaistica, con input idrologico significativo vista l’estensione del bacino drenato a monte. Complessivamente l’area non appare di particolare pregio e non è facilmente fruibile. La morfologia è pianeggiante con lievi pendenze.

Il Progetto

L’Intervento 3.2 Verde pubblico area Nord si traduce in un disegno di progetto volto a coniugare le richieste di fruizione e socializzazione della popolazione con le esigenze idrauliche di un’area vocata ad accogliere i volumi di esondazione provenienti dal T. Ombrone. Da un punto di vista della fruizione è prevista un’area da adibire a orti sociali, costituiti da strutture leggere in legno (casottino per rimessa attrezzi e compostiera), semplicemente appoggiate al terreno e senza modifiche permanenti al terreno; l’approvvigionamento idrico avverrà mediante la realizzazione di un pozzo, mentre i 12 lotti previsti (dimensione 8 x 8 m ciascuno) saranno raggiungibili mediante due vialetti realizzati in stabilizzato rullato di larghezza 2 m, aventi caratteristiche completamente drenanti. Nella porzione est dell’area sono invece previste 2 aree di sgambatura cani, una di 850 mq per esemplari di media e grande taglia, una di 800 mq per animali di piccola taglia, completamente recintate e mascherate da una siepe di alloro. L’ingresso alle singole aree è rappresentato da una “piazzola” con pavimentazione in autobloccanti e dotata di panchine, con estensione di 100 mq. Da un punto di vista di attrezzature collettive l’area sarà dotata di un campo da basket ed uno multifunzionale (calcetto, tennis, pallavolo), recintati ed illuminati; queste realizzazioni prevedono una trasformazione della permeabilità del fondo, che passa da permeabile ad impermeabile e, come descritto nella specifica relazione idraulica, i volumi saranno compensati all’interno del lotto. Per accrescere la resilienza idraulica dell’area si prevede la svasatura di alcune aree. La svasatura consente di creare un volume aggiuntivo dedicato a compensare i volumi dovuti alle impermeabilizzazioni ed a garantire una maggior capacità di stoccaggio dei battenti, di 770 mc; i campi da gioco saranno realizzati a raso, senza incremento di quota rispetto allo stato attuale, e pertanto i volumi indicati rappresentano un surplus rispetto all’attuale assetto morfologico dell’area. Da un punto di vista della mobilità, l’area sarà dotata di un percorso ciclopedonale, con larghezza di 2.5 m, costituito da un sottofondo di 30 cm di stabilizzato rullato, e 10 cm di finitura con Levostab e confinamento laterale con tavolato in legno; il percorso avrà 5 punti di accesso in modo da interconnetterlo alla rete di mobilità dolce esterna. La porzione meridionale dell’area sarà destinata a parcheggio a raso in autobloccanti per agevolare la mobilità attorno alla scuola a sud dell’area. La sistemazione agronomica dell’area è rappresentata dalla formazione di prato e la piantumazione di 60 alberature oltre che di siepi di alloro, a delimitare l’area e gli accessi. Tutta l’area sarà dotata di illuminazione, videosorveglianza e connessione wi-fi, in modo da rappresentare un punto di elevata socializzazione ma presidiata costantemente tanto dalla popolazione che dalle istituzioni.

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Relizzazione di nuovo centro sportivo

Descrizione dell’area d’intervento

L’area,  sostanzialmente pianeggiante, si trova ad una altezza media di circa 43 mt s.l.m., non presenta fenomeni di dissesto di alcun tipo e risulta a bassa pericolosità geomorfologica. Le acque superficiali scorrono seguendo la naturale pendenza del terreno, attraverso principalmente fosse campestri per poi confluire nella fognatura bianca.

La presenza di acqua di falda è segnalata a circa -1.4 mt dal piano di campagna e la categoria di sottosuolo di fondazione assegnata è la “C”; una eventuale fondazione a platea dovrà essere attestata ad almeno 0.60 mt di profondità, mentre per fondazioni lineari e/o puntuali è consigliato il contatto con lo strato a circa 2 metri di profondità.

Dal punto di vista idraulico, in base al DPGR 53/r essendo l’area alluvionabile per Tr<30 (come indicato dal PGRA) va posta in pericolosità idraulica molto elevata: I4, da cui deriva una fattibilità condizionata: F4. Secondo la LR 21/2012 l’intervento risulta possibile poiché trattasi di ampliamento di strutture esistenti della scuola ML King.

In relazione a quanto sopra la fattibilità dell’intervento è comunque soggetta al rialzamento del piano di calpestio sino al raggiungimento della quota di sicurezza idraulica, ossia Hcm (battente) + 50cm (franco) al di sopra della quota del piano di campagna attuale. Nel caso in questione il battente è posizionato alla quota di 43.97 mt s.l.m., pertanto, in base all’art. 108 del RU il piano di calpestio dovrà essere alla quota di 44.47 mt s.l.m.

A seguito delle prescrizioni idrogeologiche e del rischio di esondabilità (recentemente comunicati dall’Amministrazione Comunale) dell’ambito di pertinenza destinato alla realizzazione della nuova struttura polisportiva per attività indoor (previsto in adiacenza oltre all’area scolastica anche funzionalmente integrato al progetto della nuova struttura sociale con relative aree pertinenziali di parcheggio e sistemazioni a verde), il progetto in oggetto, come stabilito con il RUP della Stazione Appaltante , risulta di conseguenza da attuarsi per fasi funzionali: un primo intervento con la realizzazione della nuova struttura definita “Padiglione indoor polivalente” comprensiva di recinzioni esterne e del collegamento con la palestra esistente ; un secondo intervento per la realizzazione delle aree sportive esterne, il terzo intervento di completamento con la realizzazione del corpo spogliatoi servizi in adiacenza al parterre dello stesso padiglione.

In generale, la progettazione dell’intervento è stata indirizzata affinché potesse essere funzionale a consentire al nuovo edifico di possedere caratteristiche di qualità energetica e sicurezza strutturale utili a garantire il corretto, sicuro e confortevole svolgimento delle numerose attività sportive che dovrà ospitare sia in relazione a quelle propriamente scolastiche che a quelle svolte dalle associazioni sportive esterne.

Il Progetto

L’individuazione di questo intervento è funzionale a migliorare la dotazione di attrezzature per lo sport dell’Istituto Comprensivo Statale ‘Martin Luther King’ ed è stata fatta tenendo conto di come nel quartiere di “Bottegone” ci sia una forte richiesta di attività sportive che possono essere svolte solo parzialmente nelle attuali strutture a queste dedicate, essenzialmente nella palestra esistente, di fatto insufficiente ad ospitare tutte le attività promosse e presenti nel territorio; da qui il progetto di riqualificazione funzionale con ampliamento degli attuali spazi sportivi.
L’intervento dovrà essere funzionale a consentire al nuovo edifico di possedere caratteristiche di qualità energetica e sicurezza strutturale utili a garantire il corretto, sicuro e confortevole svolgimento delle numerose attività sportive che dovrà ospitare sia in relazione a quelle propriamente scolastiche che a quelle svolte dalle associazioni sportive esterne.

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Intervento di ampliamento: centro di aggregazione giovanile

Il Progetto

Descrizione dell’Edificio sotto il profilo architettonico

L’edificio è articolato in due distinti corpi di fabbrica (A e B), uniti tra loro da una copertura leggera per la creazione di una piccola piazza coperta.

I due piccoli edifici, sono così identificati:

  1. Destinazioni Sociali e Formative
  2. Internet Cafè

Il Corpo “A”, contiene l’Aula Magna, che potrà essere trasformata in più ambienti, ed al piano superiore, raggiungibile sia con scala esterna aperta, sia con ascensore, la Sala Prove Musicali e Registrazione, la Direzione/Amministrazione del Centro, ed un piccolo ambiente da destinare ad Aula Eurodesk

Il Corpo “B”, oltre all’Internet Cafè, contiene anche la piccola sala per giochi da tavolo, ed i relativi servizi igienici.

L’Aula Magna (spazio adattabile a diverse esigenze funzionali)

L’Aula Magna, o Salone Attrezzato, è stato pensato per svolgere le funzioni di Aula Magna per la scuola cui è connessa e spazio per lo svolgimento di eventi culturali della scuola stessa (rappresentazioni teatrali, proiezioni, riunioni, convegno/conferenze, etc.); si è ritenuto utile indicare la possibilità di altre funzioni che qui potranno svolgersi, rendendo il locale facilmente utilizzabile anche per altri piccoli eventi, legati al vastissimo mondo Associazionistico presente a Pistoia e provincia, ma anche alla creazioni di luoghi per occasioni di lavoro, di incontro e di scambio.

Altre funzioni presenti nel Corpo “A”

Il volume del Corpo “A”, al piano terreno, accoglie anche i servizi igienici per l’Aula Magna, in due distinti corpi servizi: uno raggiungibile dall’interno dell’ambiente, l’altro attraverso il porticato/disimpegno. Entrambi i corpi sono dotati di un servizio per soggetti diversamente abili ed uno normale.

Una parte del volume del Corpo “A” è destinato ad accogliere l’ascensore, accessibile direttamente dalla piccola piazza coperta ricavata tra i Corpi “A” e “B”.

Al primo piano del Corpo “A” si accede per mezzo di una scala esterna, costruita in aderenza al Corpo “B” (Internet Cafè) o attraverso un ascensore appena descritto. Il piano primo è costituito da un volume che utilizza solo metà della superficie disponibile, mentre l’altra metà ha destinazione a terrazza; qui potranno essere organizzate attività all’aperto, in un ambiente protetto, perché isolato dalle parti pubbliche del Centro.

Il primo piano è distribuito attraverso un corridoio centrale, che si sviluppa non parallelamente all’asse, ma riporta la rotazione del Corpo “B”. al termine del corridoio si trova la porta di accesso alla terrazza scoperta, e qui, poco prima dell’uscita sulla terrazza, il corpo servizi, che servirà tutte le attività e funzioni accolte a questo piano: Sala Registrazione/Prova Musicali e  Aula Eurodesk.

Direzione/Uffici

Sempre al Primo Piano, è individuata la Direzione del Centro, costituita da un ambiente open space, (circa mq 25), nel quale potrà essere organizzata una efficiente struttura di amministrazione con scrivanie, scaffalature, e quant’altro necessario ad una corretta ed efficiente gestione. Anche la sede per l’Amministrazione del Centro gode di propria autonomia funzionale, con ingresso indipendente, dal corridoio/disimpegno del Primo Piano.

 

Il Corpo “B” del Centro, contiene, come anticipato, essenzialmente due funzioni: l’Internet Cafè e la Sala per Giochi da Tavolo. Il piccolo corpo è isolato dal resto del Centro, e collocato a diretto contatto della strada Pubblica (Via Santi), anche se da questa separato altimetricamente, a causa delle necessità progettuali per rispondere al rischio esondazione (trattate in specifico capitolo).

Internet Caffè con sala per giochi da tavolo
Come anticipato in sede di gara, “esistono vari diciture per indicare un internet caffè o internet cafè: cybercafè o internet point, sono solo alcuni dei termini comunemente utilizzati. Riteniamo che questa funzione possa rappresentare un elemento di grande qualificazione ed identificazione dei Giovani nel Centro; la adeguata disposizione dell’ internet caffè, nei confronti degli assi di percorrenza del quartiere e le “tangenze” possibili con il Centro, dunque oltre che il facile raggiungimento, anche una visibilità efficace, rappresentano dati imprescindibili, per attribuire successo alla funzione.

La copertura del Corpo “B”, è stata poi pensata come accessibile, grazie alla scala che conduce al Primo Piano; questa terrazza potrà facilmente essere attrezzata ed utilizzata per piccoli eventi dal gestore dell’Internet cafè (happy hour, musica dal vivo, karaoke, etc.) aumentandone così le potenzialità di successo e di creazione del “luogo di incontro” che si auspica possa avere vita.

Sistemazione area esterna in collegamento con il plesso scolastico-sportivo esistente

L’edificio è stato pensato e dotato di aperture su assialità finalizzate ad uno stretto rapporto e contatto con le aree esterne; queste, infatti, ben si prestano ad utilizzi per le “espandere” all’esterno funzioni che nella bella stagione, potranno trovare contatto con “ambienti” all’aperto ben arredati, esposti correttamente al decorso solare, e da questo protetti con coperture.

Questo aspetto del progetto, tuttavia, è stato fortemente condizionato dalle necessità di rispondere alle problematiche connesse al Rischio Idraulico, che verranno, per completezza, qui solo accennate, e trattate più diffusamente in specifica Relazione Specialistica.

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Riqualificazione Istituto Comprensivo M.L. King

Descrizione dell’area d’intervento

La struttura allo stato attuale si presenta come un unico blocco a pianta circolare aperta, con tre piani fuori terra. Le strutture principali sono costituite da setti, travi e pilastri in cemento armato a faccia vista. I tamponamenti esterni sono costituiti da serramenti vetrati, con infissi di relativamente (2003) recente realizzazione in alluminio preverniciato di colore verde chiaro e tamponamento vetrato a taglio termico. I solai di interpiano sono gettati in opera con pignatte in laterizio tipo SSS della SERREDI Laterizi e hanno spessore tra 20 e 24 cm, vedi schema di seguito.

I quattro blocchi sono separati da giunti tamponati esternamente con lastre in lamiera. La copertura è piana con manto in guaina impermeabilizzante e cordoli perimetrali rialzati rispetto alla porzione centrale rivestiti di lamiera.
I blocchi A, B e C risultano alle medesime quote altimetriche, mentre il piano terra del blocco D è posta ad una quota inferiore di 30 cm. Sono presenti due vani scala interni che collegano i tre piani e un vano scala esterno. Sono presenti diversi terrazzi a piano primo e secondo,

pavimentati con piastrelle 40×40 cm in cls, parapetti in c.a. a faccia vista e corrimano in tubolare metallici tinteggiati di colore celeste.
L’area esterna alla scuola, alla quale si accede attraverso diverse uscite sia collegate a corridoi che direttamente dalle aule, è adibita a giardino. La struttura è collegata, attraverso una porta che si apre direttamente su un corridoio esterno coperto, alla antistante palestra comunale.

Il piano terra della struttura è ospita la scuola primaria, eccettuato per la porzione di estremità in cui è dislocato il Centro Socio-educativo “L’Aquilone”, mentre il resto del fabbricato ospita la scuola secondaria di primo grado. Come previsto nel progetto originario sono presenti a piano terreno blocco C il refettorio con cucina, al piano primo l’area insegnati e segreteria ed al piano secondo un’aula di laboratorio. Sono presenti vari servizi igienici di cui solamente uno adibito all’uso da parte di persone diversamente abili.

Il Progetto

L’intervento di Riqualificazione della Scuola Martin Luther King di Bottegone è sicuramente un tassello importante nella più estesa riqualificazione della periferia di Pistoia ed in particolare di Bottegone. Tale istituto costituisce infatti il principale (anche solo per dimensioni) polo scolastico della Frazione e pertanto necessita sicuramente di un importante lavoro di valorizzazione. Gli interventi più consistenti sono concentrati sulla sicurezza e salubrità dell’edificio ed in particolare:

  • recupero del cemento armato a faccia vista che risulta in stato di forte degrado con pericolo imminente di distacco;
  • realizzazione di copertura in lamiera e incremento dei pluviali per ovviare alle frequenti infiltrazioni di acqua meteorica che penetrano nelle aule;
  • realizzazione di isolamento esterno a cappotto applicato sulle superfici esterne verticali ed orizzontali, favorendo il miglioramento del benessere interno estivo/invernale;
  • sostituzione della pavimentazione dissestata delle terrazze priva di guaina impermeabilizzate che provoca le infiltrazioni maggiori all’interno dei locali, con un nuovo pacchetto architettonico costituito da membrana impermeabilizzante, isolante termico a cappotto orizzontale con nuova pavimentazione;
  • messa a norma dell’impianto antincendio comprensivo di nuova illuminazione di emergenza, impianto fonico di emergenza, impianto di rilevazione ed allarme antincendio ed impianto idrico antincendio.Altro importante obbiettivo del progetto è quello di adeguare il plesso scolastico alle norme vigenti in materia di prevenzione incendi così come disposto nella pratica di prevenzione incendi approvata dal Comando Prov.le dei Vigili del Fuoco di Pistoia in data 30/09/2015 protocollo 0009788 n° pratica 8264.

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Area verde – torrente Ombroncello

Descrizione dell’area d’intervento

L’area oggetto dell’intervento, di 20.343 mq, si trova in posizione decisamente più defilata e ricade in aree private, limitrofo ad un’area di futuro sviluppo dei parchi e ad esistenti strutture sportive e scolastiche, è caratterizzata dal corso del Torrente Ombroncello con prevalente vegetazione naturale e/o in fase di evoluzione. Elementi fortemente caratterizzanti l’area sono il Fosso dell’Ombroncello con la sua vegetazione e l’accesso a Nord da via Andrea Doria che conduce all’Ombrocello costeggiando abitazioni e aree coltivate. L’interno dell’area è caratterizzato da una massa vegetale di difficile fruizione circondata da percorsi inerbiti tenuti puliti da sfalci costanti e, dunque, ben percorribili. Complessivamente l’area si presenta integra con elementi di naturalità importanti, boschetto ripariale, e con una piacevole fruibilità lungo i percorsi inerbiti. Resta il Fosso come ostacolo naturale alla prosecuzione della percorribilità verso Sud. La morfologia è pianeggiante con lievi pendenze. Internamente all’area sono presenti alcuni scoli campestri che drenano l’acqua verso il torrente, seppur di breve percorso ed entità.

Il Progetto

L’Intervento 3.4 Verde pubblico area Sud si traduce in un disegno di semi-naturalità, caratterizzato da un’area a nord del Fosso Ombroncello più attrezzata e fruibile, lasciando all’area posta a sud del corso d’acqua la funzione di foresta urbana; per entrambe le aree si incrementerà la capacità di stoccaggio dei volumi svasando la porzione centrale dell’area senza alterare significativamente il sistema delle scoline superficiali.

Obbiettivo principale dell’area è quello di aumentare infatti la funzione di mitigazione del rischio idraulico, pur prevedendo un utilizzo del territorio compatibile, ovvero senza creare nuove impermeabilizzazioni o rialzamenti e riporti di terreno che andrebbero a “occupare” i volumi esondati, aumentando lo scenario di rischio nelle aree contermini.

In quest’ottica l’area fungerà da “cerniera” di connessione della viabilità ciclopedonale esterna, collegando Via Doria con la scuola di Via San Sebastiano tramite una passerella ciclopedonale sul Torrente Ombroncello, che presenterà una quota del piano di calpestio posta ad un livello di + 1.5 m dalla quota di sponda, come previsto dalle N.T.C. 2018. Detta passerella ha già ricevuto nulla osta idraulico da parte del Genio Civile Valdarno Centrale, e sarà realizzata con struttura in legno lamellare poggiante su spalle rivestite in muratura di pietrame.

Il percorso ciclopedonale sarà realizzato con finitura naturale in Levostab, e per la parte a nord del Fosso Ombroncello avrà un anello interno utile all’attività motoria all’aria aperta, con posa di un percorso vita in legno, con attrezzi semplicemente infissi nel terreno.

La porzione a sud del Fosso Ombroncello, adibita a foresta urbana, sarà fruibile e percorribile invece con semplici stradelli in terra battuta, lasciando l’area il più possibile libera da interventi strutturati.

La svasatura interna di tutta l’area, ottenuta mediante
scavo ed allontanamento del materiale, consentirà uno stoccaggio di circa 3.500 mc, rappresentando pertanto un concreto beneficio in termini di mitigazione dei fenomeni esondativi nell’area.

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Area verde – via Carobbi

Descrizione dell’area d’intervento

L’area oggetto dell’intervento, di 6.970 mq, si trova in area centrale, vicino a zone residenziali e ricade in aree private, ma è limitrofa ad un’area a verde pubblico del Piano Attuativo AT20 e a future aree verdi, nonché molto vicino alla prevista Piazza di Via Sant’Angiolo alla quale è collegata con un percorso ciclo-pedonale, è caratterizzata da campi aperti e chiusi con alberature di origine agricola. Si tratta di un ampio spazio residuale la cui caratteristica principale è data dalla prossimità da una parte con il plesso della “Capannina” su la Via Fiorentina e dall’altra con la Chiesa di Sant’Angiolo più a sud: due importanti centri di aggregazione del Bottegone. Nei pressi della Capannina si trova un impianto di fitodepurazione oramai in disuso (a lato accanto al muro divisorio della Capannina c’è un canale di immissione delle acque) con vegetazione igrofila sviluppatasi nel tempo (Tife, Salici, ecc.). Lungo Via Carrobbi sono presenti degli accessi già ben definiti anche sul marciapiede: uno all’altezza della Capannina presso il quale arriverà la pista ciclabile, l’altro più centrale con un cancello e un altro verso Sud che si apre in uno spazio triangolare a lato di edifici. Altro ingresso naturale è da Via Fiorentina, ora chiuso da una recinzione, dove è previsto un nuovo parcheggio a lato della Capannina. La parte Sud è, di fatto, chiusa da abitazioni e relativi orti-giardini-spazi di pertinenza con un unico passaggio-collegamento verso Via di Sant’Angiolo disponibile tra due edifici: l’altro, previsto dal RU, è chiuso da recinzioni e cancelli. Tutta l’area è scandita da vegetazione importante, con una lunga siepe di Ligustro lungo la Via Carrobbi e il “triangolo” presso le case, nonché a confine con i giardini a Sud, mentre ad Est abbiamo masse arboreo-arbustive di notevole dimensione lungo i confini. Diversi alberi da frutto, aceri, ecc. sono sparsi nell’area, mentre una Betulla piangente è collocata in una fascia centrale dell’area: forse a ricordo di qualche persona scomparsa. Complessivamente l’area, pur se non di particolare pregio, si presenta integra e con una piacevole fruibilità. La morfologia è pianeggiante con lievi pendenze.

Il Progetto

L’intervento 3.3 Verde pubblico area Ovest, limitrofo all’area a verde pubblico del Piano Attuativo AT20, nonché molto vicino alla prevista Piazza di Via Sant’Angiolo alla quale è collegato con un percorso ciclo-pedonale, si traduce in un disegno caratterizzato soprattutto dagli esistenti campi aperti e chiusi con alberature di origine agricola e dal sistema di fossi e scoline che ben si adatta alla funzione di area a verde polivalente con vocazionalità di uso per eventi pubblici e di aggregazione sociale (feste, fiere, manifestazioni varie) legati anche alla presenza e stretta vicinanza con il plesso della “Capannina” su la Via Fiorentina e con la Chiesa di Sant’Angelo più a sud, così come era richiesto nel progetto preliminare.

All’area si accede da Via Carrobbi da tre punti: uno all’altezza della Capannina presso il quale arriverà la pista ciclabile, l’altro più centrale con un cancello e un altro verso Sud che si apre su uno spazio triangolare in stabilizzato di 415 mq destinato a parcheggio per biciclette e motorini, e da questo al parco.

All’altezza dell’accesso posto sulla Via Carrobbi verso la Capannina presso il quale arriverà la pista ciclabile, per accedere in futuro all’area su un “piazzale” in stabilizzato di 584 mq. che di fatto collega questo accesso al muro di confine della Capannina e che sarà punto di sbarco per i mezzi necessari alla realizzazione degli eventi pubblici (vi è previsto anche un quadro elettrico per gli attacchi necessari alle varie manifestazioni localizzato all’ingresso verso la Via Carrobbi) e, in assenza di tali eventi, come luogo di sosta e di aggregazione di tipo polivalente. Da questo spazio ci si collega tramite un percorso in stabilizzato verso nord al previsto parcheggio posto lungo la Via Fiorentina a lato della Capannina e verso sud-ovest in direzione del nuovo parcheggio moto-bici lungo Via Carrobbi. Si mantiene l’ex-area di fitodepurazione, oramai non più utilizzata, ma caratterizzata da una vegetazione igrofila naturale di sicuro effetto estetico. Importante sarebbe mantenere al suo interno un velo d’acqua costante. Il sistema di drenaggio superficiale delle acque è garantito dagli esistenti fossi (anche se in parte forzatamente tombati sotto il “piazzale”). Come già accennato tutta l’area è caratterizzata da prati rustici in buono stato e scandita da vegetazione importante, con una lunga siepe di Ligustro lungo la Via Carrobbi e il “triangolo” presso le case, nonché a confine con i giardini a Sud, mentre ad Est abbiamo masse arboreo-arbustive di notevole dimensione lungo i confini, oltre a diversi alberi da frutta, aceri, ecc.; tutta questa vegetazione viene mantenuta, salvo il taglio e la concimazione del prato e eventuali potature di riformazione e di manutenzione delle siepi e degli alberi.

Unici interventi di nuovo impianto sono tre alberi di Liquidambar nel parcheggio bici-moto in continuità di un altro Liquidambar esistente e altri quattro lungo il nuovo piazzale in stabilizzato, oltre a nuovi tratti di siepe di Ligustro lungo la strada a nord a coprire l’esistente muretto e un brutto parcheggio confinante e a sud a confine con gli spazi privati.

Ultimo intervento da evidenziare è una pavimentazione circolare in pietra ad opus incertum e delle sedute attorno-sotto la Betulla piangente (anch’essa da assoggettare a potatura di formazione), che si trova nella fascia alta-centrale dell’area, come luogo di sosta e relax nel prato; si ritiene che sia un luogo da dedicare a ricordo di una persona scomparsa e, pertanto, da rispettare e valorizzare.

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